venerdì 6 marzo 2020

Rockets (1976)


“Arda m’po te’ se per canta’ ‘na cansu’ i gha de pinciocas so n’chela manera l’he!”. No, non e’ una lingua africana, e’ solo dialetto bergamasco ed e’ la frase che mia mamma pronuncio’ quando li vide per la prima volta in TV (tr. Guarda se per cantare una canzone devono conciarsi in questo modo). Effettivamente l’effetto era un po’ sorprendente, cinque baldi giovanotti con la testa rasata completamente dipinti d’argento in fantascientifici abiti kitsch: eppure questi frrancesi ci sapevano fare. Alain Groetzinger (batteria), Alain Maratrat (chitarre), Christian Le Bartz (voce), Fabrice Quagliotti (tastiere), Gerard L'Her (basso), sapevano tenere la scena come pochi altri, i loro concerti (ricordo con piacere quello all’Altro Mondo Studio di Miramare di Rimini) registravano ovunque il tutto esaurito. Prodotti da Claude Lemoin incisero il primo 45 giri “Future Woman” nel 1975 conquistando la vetta delle classifiche in Francia e Benelux, preludio al primo album dove la stessa hit viene riproposta in versione piu’ lunga e con ritmiche decisamente piu’ dance.
E’ solo l’inizio di una fortunata carriera che li vedra’ protagonisti fino agli inizi degli anni ’80.

1 commento:

vierre60 ha detto...

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